ALLUCE VALGO: Definizione, chirurgia e riabilitazione.
1) 1^ Fase: terapia antalgica con tecarterapia ( ipertermia) associata alla laserterapia, eventualmente ultrasuonoterapia; necessariamnte si effettua anche un lavoro manuale in cui si effettuano dei pompages articolari (sviluppano la produzione di cellule “nuove”) e delle mobilizzazioni che tendono quantomeno a mantenere,se non ad aumentare, l'escursione articolare. Si può applicare anche il kinesio taping (correttivo della posizione oppure derenante per il tessuto). Si consiglia al paziente di effettuare crioterapia 20 minuti ogni 4 ore per tutti i giorni ed inoltre di mantenere per quanto possibile , la zona a riposo; si debbono indossare calzature confortevoli e se necessario applicarvi dentro delle solette in silicone per ammorbidire l'appoggio.
2) 2^ Fase: si incrementa la kinesiteerapia, e soprattutto si effettuano degli esercizi propriocettivi; si prosegue con laserterapia ed ultrasuoni, ed inoltre si consiglia di effettuare esame baropodometrico per verificare l'appoggio plantare; si continua ad applicare in kinesio tape.
La prima soluzione che dobbiamo analizzare riguarda la chirurgia tradizionale, la quale consiste nella materiale correzione della deformità attraverso resezioni ossee geometriche sulla parte scheletrica esposta, attraverso l'apertura chirurgica della cute e dei tessuti ad essa sottostanti. Tra i metodi più utilizzati al mondo un primo piano viene occupato dall'osteotomia Chevron, effettuata sul metatarso sotto l'articolazione, che fornisce un'ottima correzione senza necessità di esposizioni troppo ampie. Nei casi più gravi troviamo due tecniche molto utilizzate: l'osteotomia SCARF e l'artodesi secondo Lapidus, le quali consentono correzioni straordinarie , pur rivelandosi più invasive rispetto alla tecnica Chevron.
Queste tecniche vengono consolidate con materiali quali microviti in titanio o materiali riassorbibili, le quali vengono messe a disposizione dalle aziende presenti sul mercato.
Chirurgia Percutanea di prima generazione (secondo Isham)
Questa seconda soluzione è una tecnica rivoluzionaria che è andata rapidamente affermandosi in tutto il mondo per la sua capacità scarsamente invasiva e per i risultati sbalorditivi. Questa tecnica ha decretato l'inizio di una nuova era, nella quale il bisturi è stato sostituito da metodiche tecnologiche sempre meno invasive. Il padre assoluto di tale procedura è Stephan Isham, ma il primo che adottò questo metodo in Europa fu lo spagnolo Mariano De Prado, che ha contribuito alla sua diffusione grazie alla sua azione scientifica e ai suoi corsi. Anche in Italia questa procedura sta avendo una propagazione rapidissima, e anche quei chirurghi che al principio la osteggiavano , hanno dovuto ricredersi di fronte ai suoi risultati.
Questa tecnica permette di eseguire la correzione dell'alluce valgo e di tutte le affezioni correlate ad esso., come dito a martello , metatarsalgie, deformità del quinto dito e di molte altre patologie del piede, mediante l'uso di un apposito strumentario , molto simile a quello usato in odontoiatria, che consente di effettuare direttamente sull'osso resezioni scheletriche ed osteotomie di riallineamento, attraverso un forellino della cute. L'assenza di incisioni e cicatrici chirurgiche , l'assenza di dolore post- operatorio e l'immediata ripresa della deambulazione, rendono questa tecnica particolarmente gradita ai pazienti, tra i quali viene comunemente conosciuta come tecnica dei buchini o scambiata erroneamente correzione con il laser, proprio per la mancanza di cicatrici che la caratterizza.
La tecnica prevede l'eliminazione della porzione sporgente del metatarso ttraverso l'abrasione e la successiva spremitura della pappa ossea che viene ottenuta, e la correzione della deformità angolare mediante l'effettuazione di due osteotomie a cuneo, una a livello metatarsale , la cosiddetta osteotomia obliqua di Isham, e l'altra , a livello falangeo , chiamata Akin dall'autore che la eseguì per primo in chirurgia aperta , in modo da riallineare in maniera perfetta il primo raggio.
Chirurgia Percutanea Avanzata
Questa tecnica è in realtà un perfezionamento della tecnica percutanea di prima generazione messo a punto dal gruppo di ricerca Europeo di chirurgia mininvasiva (GRECMIP), che ha migliorato sostanzialmente la tecnica originale inventata da Isham , padre spirituale della filosofia mininvasiva. Tale tecnica consente risultati superiori rispetto alla tecnica originale di Isham, ma con minori possibilità di complicanze.
Possibilità di correggere piedi anche con notevole grado di deformità, superiori i 18 gradi di angolo intermetatarsale, limite della chirurgia di prima generazione. Eliminazione del problema della rigidità articolare, complicanza frequente della tecnica di Isham che provoca problemi nella pratica sportiva e nelle donne difficoltà ad indossare calzature con tacco alto.
Mantenimento della formula metatarsale grazie alla fissazione stabile con eliminazione delle complicanze legate all'accorciamento del primo raggio consistenti soprattutto in possibile comparsa di dolore da sovraccarico del secondo metatarso. Così la mininvasività della chirurgia percutanea originale viene unita all'affidabilità e alla potenza correttiva della chirurgia tradizionale unendo i vantaggi dell'una e dell'altra, eliminando alo stesso tempo gli inconvenienti di ciascuna.