Articolazione Temporo Mandibolare e patologie

Articolazione temporo mandibolare

Dolori alla mandibola, mal di testa, rumori mentre apri la bocca, fastidio durante la masticazione, formicolio al volto sono tutti probabili sintomi di una disfunzione all’articolazione temporo-mandibolare, una delle articolazioni più delicate e allo stesso tempo più utilizzate del nostro corpo.

Nel corso di questo articolo parleremo delle patologie di questa articolazione di competenza fisioterapica, partendo dalle basi anatomiche e fisiologiche dell’ATM, proseguiremo con le cause e la spiegazione delle principali patologie fino a concludere, nella parte finale dell’articolo, dei migliori rimedi che offre la fisioterapia.

Cosa significa ATM

La parola ATM è un acronimo e significa Articolazione Temporo Mandibolare, è un’articolazione molto superficiale e per questo motivo facilmente palpabile, basta mettere le dita ai lati del volto in prossimità dell’orecchio, e poi aprire e chiudere la bocca.
 
 
Anatomia e fisiologia dell'ATM

L’articolazione temporo-mandibolare è una piccola articolazione bilaterale che si trova fra lo zigomo e l’orecchio e mette in comunicazione il condilo articolare della mandibola con la fossa glenoidea dell’osso temporale del cranio.
Il condilo mandibolare ha una forma ovoidale, e non ha grandi dimensioni infatti è lungo circa due centimetri e largo la metà.
Anche per questo motivo l’articolazione temporo-mandibolare è facilmente soggetta a riportare danni nel caso di traumi diretti su di essa.

L'atm è un'articolazione bilaterale, questa caratteristica rende la biomeccanica piuttosto complessa perché il movimento di un lato influenza inevitabilmente il movimento del lato opposto.

Il movimento dell'articolazione temporo mandibolare è dato da due sistemi:

  • sistema condilo-discale nei confronti della cavità sinoviale inferiore: consiste nell'interazione di queste due strutture (il condilo e il disco) che costituiscono la cavità sinoviale, che si traduce con la rotazione del disco sulla faccetta articolare del condilo.
  • sistema condilo-discale nei confronti della fossa mandibolare: consiste nel movimento di traslazione tra la superficie superiore del disco e la fossa mandibolare.
    La morfologia del disco è determinante nella qualità del movimento articolare, infatti quando quest'ultima si altera iniziano a verificarsi i primi disordini articolari.

4 fattori da prendere in esame ogni qualvolta ci si trova ad affrontare un problema temporo-mandibolare:

  • articolazione ATM di destra
  • articolazione ATM di sinistra
  • sistema di occlusione (ha a che fare con l'ortodonzia)
  • sistema neuromuscolare: nervi e muscoli che costituiscono questa articolazione.

Nelle cause dei disordini temporo-mandibolari sono presenti diversi elementi che possono avere diverse origini, come quella:

  • traumatica
  • ormonale
  • posturale
  • visiva
  • occlusale
  • psicologica ed emozionale
  • disfunzionale
  • artritica
  • infettiva
  • neoplasica o tumorale

Quali sono le patologie più frequenti dell'ATM?

Le più frequenti patologie dell’atm che sono trattate dal fisioterapista sono:

  • Bruxismo: ossia il digrignare i denti, evento frequente soprattutto nel corso della notte e durante i periodi di forte stress
  • Mal di testa: come cefalea ed emicrania
  • Click e scrosci articolari che il paziente avverte durante l’apertura o la chiusura della bocca. Può trattarsi di eventi occasionali, o corrispondenti a una specifica direzione di movimento.
  • Disfunzioni di movimento dell’articolazione: non sempre la traiettoria che esegue la mandibola è perfettamente simmetrica e fisiologica, e questo nel tempo può produrre sovraccarichi funzionali in alcune strutture.
  • Limitazione funzionale: a volte i pazienti non riescono ad aprire la bocca

Quali sono i migliori rimedi?

Ogni patologia, e in particolare ogni paziente, richiedono un trattamento specifico in virtù delle caratteristiche della propria articolazione e del proprio quadro sintomatologico.

il fisioterapista applica una serie di tecniche e strategie che differiscono da caso a caso in termini di intensità e frequenza:

  • Tecniche di terapia manuale: di queste in particolare le mobilizzazioni, sono molto utilizzate per correggere le alterazioni di movimento. Le mobilizzazioni non riguardano solo l’articolazione atm ma anche il tratto cervicale (in particolare le prime vertebre), e il cranio.
    Non si tratta esclusivamente di mobilizzazioni articolari ma anche dei tessuti molli come i muscoli. Anche l'osteopatia può intervenire in aiuto in questo frangente.
    Il trattamento del dolore miofasciale, e dunque delle contratture e dei trigger points, risulta essere un punto chiave della terapia della temporo mandibolare.
  • Esercizi: sono fondamentali sia per rinforzare la muscolatura stabilizzatrice che risulta troppo debole, che per rinforzare i muscoli antagonisti dei gruppi muscolari troppo rigidi, cosa che capita spesso nei casi di bruxismo e mal di testa. Talvolta gli esercizi sono molto utili per migliorare l’equilibrio di forze tra il lato destro e il lato sinistro della mandibola.
  • Automobilizzazioni: riguardano tutte le manovre che il fisioterapista insegna al paziente per potersi trattare da solo a casa tra una seduta e l’altra, o per ridurre la sintomatologia nel caso in cui ci fossero episodi di acutizzazione dei sintomi. Ad esempio nel caso di pazienti che soffrono di bruxismo viene consigliato di poggiare i gomiti sul tavolo, incrociare le mani e porle come base per il mento, e poi aprire la bocca, per rinforzare i muscoli antagonisti dei muscoli masticatori.
  • Autoposture: si tratta di posizioni attive o passive che il fisioterapista consiglia al paziente di adottare nel corso della giornata, per accelerare i tempi di recupero.
    Talvolta le posture possono trattare anche distretti lontani da un punto di vista morfologico, come il tratto dorsale della colonna, ma che rientrano in correlazione con il tratto cervicale e l’atm nel ragionamento clinico del fisioterapista.

Sicuramente una buona dentatura, e una buona postura sono elementi di base per ridurre il rischio di questi disturbi.

È importante che tu sia monitorato nel tempo dal tuo fisioterapista specializzato nel trattamento di questi disordini, se non avverti dolore basta anche un controllo ogni sei mesi, affinché tu possa mantenere il tuo stato di salute.

 

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