Crioultrasuoni
Vengono anche chiamati ultrtasuoni a freddo ed uniscono gli effetti della crioterapia (antiedemigeni e antidolorifici) a quelli degli ultrasuoni (meccanici, termici, chimici e di cavitazione) che sono delle vibrazioni sonore con frequenze non udibili dall'orecchio umano.
L'azione combinata di queste due effetti sul tessuto umano permette la notevole riduzione dei tempi di recupero sulle più comuni patologie inserzionali e non dell'apparato muscolo scheletrico, abolendo la controindicazione degli ultrasuoni nei traumi acuti e sub acuti.
Cosa sono e come funzionano?
Il crioultrasuono è formato da una testina da1 MHz con una potenza effettiva regolabile fino a 3 Watt/cm2 e di raggiungere una temperatura di lavoro regolabile fino a –5 °C.
Il fattore termico: perché aumentando la temperatura si favorisce una maggiore vascolarizzazione e si distruggono le molecole che causano l’infiammazione. L’aumento della temperatura è solo superficiale, la muscolatura viene liberata dal sangue, creando un’azione emostatica.
Il freddo consente una rapida vasocostrizione seguita da una vasodilatazione permettendo di ottenere un effetto analgesico.
Il fattore chimico: l’azione degli ultrasuoni favorisce la distruzione dei metaboliti tossici tipici delle infiammazioni.
Il fattore meccanico: la vibrazione cellulare dovuta all’azione degli ultrasuoni genera un’azione lenitiva di notevole intensità.
Su quali patologie si possono usare?
La combinazione di crioterapia e ultrasuoni produce un importante effetto analgesico utile nel trattamento dei disturbi osteo-articolari:
•epicondiliti •tendiniti
•borsiti
•talloniti
•capsuliti
•distorsioni •distrazioni muscolari
Inizialmente sperimentato ed usato nella pratica sportiva per l'esigenza di ridurre i tempi di recupero degli atleti infortunati, oggi grazie alle evidenze scentifiche è largamente utilizzato anche nella terapia tradizionale.
